Boureima Bara

Boureima Bara

“Mi sono salvato dalle violenze nel mio Paese e dal viaggio terribile. La conoscenza della lingua italiana e di una nuova cultura sono strumenti che ora uso per aiutare gli altri.

Mi chiamo Boureima Bara, sono nato in Burkina Faso, sono musulmano e ho una famiglia numerosa. Sono laureato in Biologia all’Università di Ouagadougou. Ho iniziato a lavorare in un’impresa che produceva il sapone e, per aiutare la mia famiglia, lavoravo anche la terra. Poi l‘azienda è stata chiusa per un problema politico, dopo l’elezione di un presidente di transizione. Ho perso il lavoro.

 

Dopo tre mesi, sono iniziati violenti scontri per motivi religiosi tra due fazioni i Tigiani e gli Ahmadi. La mia famiglia è stata minacciata perché mio padre, l’imam (capo) della moschea dei Tigiani, si è opposto alla costruzione di una moschea Ahmadi  e hanno iniziato ad aggredire con i machete. Ci sono stati violenti scontri, le case bruciate, tra cui quella della mia famiglia. Mio fratello, colpito da un machete, è morto. Per salvare almeno me, mio padre ha voluto che lasciassi il Paese.

Con l’aiuto di un amico, sono arrivato prima in Niger e poi in Libia. Il viaggio è stato terribile: eravamo in centinaia su un birim birim, seduti sui bagagli. Chi cadeva, rimaneva nel Sahara. Non dormivamo nè mangiavamo: eravamo tra la vita e la morte.

In Libia siamo stati sequestrati. Mangiavamo solo un pò di pane, avevamo un bagno per 100 persone e bevevamo acqua del bagno. Una persona di cuore mi ha fatto uscire da lì. Ho lavorato come piastrellista per arrivare in Italia, su un gommone con 130 persone.

Dopo giorni in mare siamo stati salvati dalla Croce Rossa al largo di Reggio Calabria e, alla fine, sono arrivato a Pescara.

 

Ho frequentato dei corsi d’italiano a vari livelli al Cpia di Loreto Aprutino, poi mi sono iscritto alla scuola media del Cpia di Pescara.

Lo studio è importante nella mia vita, mi fa sentire completamente libero.

Per questo, ho deciso di proseguire gli studi superiori e mi sono iscritto al corso per adulti dell’ITS Aterno-Manthonè di Pescara. Prima di frequentare questa scuola serale sottovalutavo la mia capacità intellettuale, mi chiedevo: riuscirò a seguire i corsi in italiano, visto che è una lingua che ho imparato da poco? Come sarà l’ambiente scolastico? 

Ho superato i miei timori e mi sono reso conto che è una scuola che mi porta alla crescita personale e mi apre le porte al lavoro. Una scuola senza limiti e aperta in senso multiculturale.  

Oltre a frequentare la scuola, ora sono anche mediatore interculturale in uno Sprar a Pescara, che accoglie minori non accompagnati. Aiuto i ragazzi dal punto di vista linguistico e culturale. La conoscenza della lingua italiana e di una nuova cultura sono strumenti che ora uso per aiutare gli altri, altri che hanno vissuto un’esperienza simile alla mia.