Simone Grenga

“Iscritto all’università! Un sogno per me. Spero di laurearmi per togliermi questa etichetta di carcerato, dimostrare che sono cambiato, avere un futuro migliore, anche se il passato non si può cancellare.”

Mi chiamo Simone Grenga, sono nato a Latina il 1° dicembre 1986, mi trovo ristretto nella casa circondariale San Donato di Pescara e sono detenuto da 10 anni e 2 mesi. 

Sono cresciuto in una famiglia di sani principi che mi sono stati trasmessi, ma lambiente e le amicizie sbagliate mi hanno portato  a commettere troppi errori. Mi sono allontanato dalla scuola pensando che fosse giusto. 

A un certo punto della mia vita ho deciso di sposarmi, perché ho conosciuto una donna fantastica che mi ha fatto scoprire cosa vuol dire l’amore. Da questo amore sono nati due figli stupendi. Ho scoperto cosa vuoi dire essere padre, sentirsi chiamare papà, avere nuove responsabilità verso la famiglia che ti sei creato. 

Mi ritengo fortunato perché sento la loro vicinanza nei momenti magici ma anche in quelli negativi.

Mia moglie e i miei figli sono il mio punto di riferimento, lamore che provo per loro è indescrivibile e infinito. Ho capito che dovevo cambiare in meglio, rimediare agli errori commessi, ripartire da dove avevo interrotto. Così ho ripreso a studiare. Confesso, non è stato facile intraprendere un percorso di istruzione in carcere, ma con impegno, grande determinazione e tanta buona volontà ci sono riuscito. 

 

Nel precedente istituto penitenziario ho conseguito il diploma di scuola agraria e a Pescara quello di ragioneria. Ora ho due diplomi, da che non ne avevo nessuno… Ne sono fiero, soprattutto per i miei figli: posso dir loro che lo studio è importante, e che il loro papà ce l’ha fatta. 

Ora sono iscritto all’università di Pescara-Chieti. Immaginate a quale facoltà? Sociologia e criminologia, chi può essere più adatto di me!

Per me poteva essere solo un sogno, una cosa che prima neanche avrei pensato di fare, ma oggi è realtà, mi auguro di fare un ottimo percorso, di laurearmi. 

Tutto ciò è stato possibile non solo con il mio impegno, ma anche grazie alle persone che hanno creduto in me e che mi hanno aiutato: le mie insegnanti, persone speciali per l’impegno nel loro lavoro e per le doti umane, il Garante dei detenuti che si è speso per la mia iscrizione all’università.

Figure fondamentali per il mio cambiamento, per riprendere in mano la mia vita e cercare di togliermi questa etichetta di carcerato e dimostrare che sono cambiato e che posso avere un futuro migliore, anche se il passato non si può cancellare.