24 PROTAGONISTI DI STORIE
DI RISCATTO SOCIALE

 

L’Agenzia Erasmus+ Indire e l’Unità EPALE Italia aderiscono all’iniziativa della Commissione europea di istituire una rete di figure di riferimento positive – role model – che possano attraverso il racconto delle loro storie, ispirare chi vive in contesti difficili, attivando processi di fiducia nella possibilità di trarre effetti positivi da situazioni negative. L’iniziativa rientra nelle misure della Commissione europea per sostenere gli Stati membri nella lotta alla radicalizzazione e la discriminazione sociale, tramite una combinazione di interventi che coinvolgano le autorità competenti, la società e la collettività sia a livello nazionale, che europeo.

L’EVENTO DI PRESENTAZIONE DEI ROLE MODEL ERASMUS+ EPALE

 

Mercoledì 21 marzo a Firenze, nella Sala Poccetti dell’Istituto degli Innocenti, saranno presentati e premiati gli autori dei 24 racconti selezionati.  Nel corso del 2018 queste persone potranno avere un ruolo di “testimonial” in scuole, carceri e istituti per l’apprendimento degli adulti per raccontare la loro storia nell’ottica del role model, una figura di riferimento che possa essere d’esempio ed ispirazione per gli altri.

  • Ans Afnan

    Dal corso di alfabetizzazione in italiano al lavoro come interprete presso le commissioni territoriali della Prefettura per lo status di rifugiato.

  • Bassel Arkdan

    La guerra negli occhi. Giovane studente di Damasco, diventa un uomo in fuga. Una borsa di studio all’Università gli ha ridato un pezzo di quel mondo che gli era stato strappato.

  • Vincenza Armiento

    “Presi a studiare e pulire le case dei ricchi, con una meta nel cuore che ora insegno: la riuscita. Non è giusto tradire un sogno, quando la vita ci tradisce”.

  • Zoumana Bamba

    “La mia vita è ancora sospesa. La scuola mi ha aiutato a costruire ciò che sono”.

  • Stepan Rusnak

    “Dopo anni di sacrifici, ho un lavoro, parlo bene l’italiano e soprattutto ho potuto riabbracciare mia moglie e mia figlia”.

  • Naveed shahzad

    “Ho creato una Coop. sociale e ho aperto un centro di prima accoglienza dove potrò dare il mio contributo per migliorare il settore dell’immigrazione”.

  • Ahmad Ali Taha

    Si occupa del progetto Sprar per minori stranieri non accompagnati “Comprendo il dolore e la paura di questi ragazzi in fuga da soli”.

  • Chiara Curia

    L’esperienza Erasmus a Valencia: ripartire e non fermarsi più.

  • Alessia De Filippo

    Affetta da sclerosi multipla. “Due angeli custodi mi hanno aiutato ad accettare la mia nuova vita, ma soprattutto Me, portandomi alla laurea: il mio grande sogno”.

  • Bandiougou Diawara

    Grazie alla passione per lo studio e la recitazione ha fondato il collettivo artistico Giocherenda. “Il mio sogno è fare qualcosa per il paese che mi ha accolto”.

  • Pape Mbaye Dieye

    “Qualcuno ha creduto in me e finalmente ho avuto l'opportunità di fare un videoclip e di cantare la voglia di rialzarmi”.

  • Ismail Drammeh

    “Non avevo nulla con me quando sono scappato dal mio paese. Ora faccio il modello. E soprattutto ho deciso di continuare a studiare!”.

  • Tomas Fulli

    Le origini Rom Sinti sono state la spinta a far superare i pregiudizi attraverso laboratori di conoscenza della cultura-storia della sua comunità.

  • Wilma Greco

    Le scrive un allievo: “Speciale è la persona che accoglie le paure degli altri e le trasforma in coraggio”.

  • Davide Leone

    Un percorso verso consapevolezza e autostima anche grazie a Erasmus+.

  • Sira madigata

    Oggi operatore sociale in un Centro di accoglienza.

  • Gassimou Magassouba

    Ha fondato il collettivo artistico Giocherenda che in lingua pular significa solidarietà, per ritrovare il gusto e la forza di stare uniti.

  • Valerio Mannucci

    Una vita segnata dalla sindrome di Oller, un team di insegnanti e operatori che non molla e lo sostiene dalla scuola all’Università.

  • Giuseppe Medile

    “Molte delle nostre scelte di vita sarebbero state senza alcun dubbio differenti se avessimo incontrato la cultura nei nostri sogni”.

  • Khadim Ndiaye

    “Stavo per chiedere il rimpatrio assistito. Mi hanno assunto in Prefettura, voglio studiare e lavorare per l’integrazione. L’Italia sta diventando davvero il mio paese”.

  • Massimo Raganato

    11 anni nella Casa Circondariale di Paola, CS. “Devo in gran parte alla scuola in carcere e al carcere come scuola di vita se oggi mi sento un uomo completamente rinnovato”.

  • Teodorina Rusen

    Grazie al percorso di formazione lavora come Operatrice sanitaria in una casa di cura. “Se la vita ti fa cadere, devi trovare un motivo per rialzarti”.

  • Sergio Cabigiosu

    “È il primo giorno di Master, comincia un nuovo capitolo”.

  • Ornella Contestabile

    “Lavoro per portare supporto educativo nelle zone colpite dal terremoto, perché si possa agire per prevenire un disagio latente che accomuna i nostri ragazzi”.