Khadim Ndiaye

“Stavo per chiedere il rimpatrio assistito. Mi hanno assunto in Prefettura, voglio studiare e lavorare per l’integrazione.
L’Italia sta diventando davvero il mio paese”

Mi chiamo Khadim Ndiaye, ho 21 anni. Sono in Italia dal 2015. Sin da subito ho iniziato a frequentare il corso di italiano per stranieri e nello stesso tempo ho lavorato irregolarmente presso diverse attività commerciali e ditte di manutenzione. A 18 anni ho dovuto lasciare la casa famiglia dove abitavo e, dopo una settimana passata in dormitorio, ho trovato un appartamento in affitto.

 

Nel 2017 dovevo rinnovare i documenti, quindi avevo necessariamente bisogno di un contratto regolare di lavoro.

 

In Italia il lavoro c’è ma a nero, nessuno aveva intenzione di mettermi in regola. Così ho considerato la possibilità di tornare nel mio paese, dato che qui non avevo altre opportunità e non è affatto semplice arrivare a questa amara considerazione, dopo aver affrontato tutto quel che si è dovuto affrontare, per cercare la Vita.

 

Sono andato in Prefettura per chiedere informazioni sul rimpatrio assistito e lì sono stato accolto dalla Dottoressa Salmeri alla quale ho spiegato la mia storia, il mio percorso e il problema che avevo. La Dottoressa ha fissato un colloquio per me. Grazie alla conoscenza di più lingue, all’esperienza maturata in casa famiglia, alla voglia di fare e all’intraprendenza che mi caratterizzano, hanno deciso di assumermi.
Da luglio 2017 lavoro nel settore dell’accoglienza con rifugiati e richiedenti asilo. Ora sto prendendo il diploma di 3°media. Voglio continuare a studiare e lavorare per l’integrazione e l’inclusione.

 

La scorsa settimana ho superato l’esame teorico per la patente e il prossimo mese inizierò un corso specifico per diventare operatore dell’accoglienza. L’Italia sta diventando davvero il mio Paese.