Sira Madigata

“Continuo anche oggi a studiare e a formarmi perché è un modo per sentirsi liberi”

Ho lasciato il Mali nel 2012, quando la guerra civile è ripresa con più forza. Ho lasciato lì la mia famiglia, mia moglie e i miei tre figli per cercare altrove condizioni di vita più dignitose per me e per loro.
Nulla è più triste di essere costretti ad abbandonare la propria casa e spero di tornare presto nel mio Paese con una prospettiva di vita nuova, nata nell’ambito della Cooperativa Auxilium, che ha seguito il mio percorso di accoglienza e integrazione, soprattutto attraverso l’istruzione e il lavoro.

 

Sono partito per l’Italia di sera, su un gommone insieme ad altre 105 persone. Dopo due giorni di mare la Guardia costiera italiana ci ha soccorso e per me, da allora, i colori della bandiera italiana vogliono dire salvezza.  Sbarcato al porto di Taranto, sono stato portato nel Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo di Castel Nuovo di Porto, gestito dalla Cooperativa Auxilium. Qui, per la prima volta dopo anni, ho provato una sensazione di sicurezza e ho potuto realizzare uno dei miei desideri più grandi: studiare. Ho seguito corsi di italiano e frequentato le scuole serali per adulti, fino ad ottenere il diploma di scuola media. Un traguardo importante per la mia vita ma non definitivo: continuo, infatti, anche oggi a studiare e a formarmi perché è un modo per sentirsi liberi.

 

Dopo aver ricevuto tanto, mi sono sentito in dovere di restituire qualcosa. Volevo diventare un membro attivo della società. Oggi sono un operatore sociale e lavoro nel Centro di accoglienza “Mondo Migliore”.  Ho avuto la fortuna di incontrare persone che hanno creduto in me, e il mio percorso non si fermerà qui: sto, infatti, progettando la realizzazione di una piccola fattoria in Mali, per creare possibilità di vita dignitosa anche per altre persone.