Istituto Malafarina di Soverato

Istituto G. Malafarina di Soverato

La nostra scuola è un presidio educativo. Il nostro traguardo è la completa integrazione di tutti gli alunni, anche grazie ai progetti Erasmusplus con altre scuole europee

La nostra scuola, Istituto Tecnico Tecnologico “G.Malafarina” di Soverato (CZ), diretto dal prof. Domenico Servello, si è candidata a Role model in qualità di presidio educativo, con il progetto Erasmus+ ERFAHRUNGEN MIT GENTLE TEACHING – Esperienze con l’insegnamento gentile-, che promuove una collaborazione tra i paesi partner per avviare un confronto costruttivo tra scuole speciali e scuole inclusive.
Il Partenariato strategico ha coinvolto in un lavoro triennale, dal 2017 a giugno 2020, le scuole “speciali” Fritz-Felsenstein-Schule di Königsbrunn in Germania, la Escola Vida Montserrat in Spagna e la Ysgol Maes y Coed nel Galles.

In linea con il modello della Comunità Internazionale “The Gentle Teaching”, il progetto è basato sul valore rinforzante dell’interazione sociale nei confronti di studenti bes o affetti da problematiche neuro-cognitive e grazie all’approccio peer to peer, ha portato benefici concreti, sia sul piano dell’inclusione degli allievi svantaggiati che sul processo di apprendimento permanente del personale educativo che ha avuto modo di avviare un raffronto costruttivo tra le varie metodologie usate, riconoscendone i limiti e le opportunità.

La scuola italiana è improntata istituzionalmente sul modello inclusivo.
Si è deciso di inserire nelle attività di mobilità Erasmus+ sia studenti normodotati che studenti affetti da problematiche neurocognitive e altri provenienti da contesti svantaggiati.   Secondo l’approccio inclusivo che è stato sviluppato attraverso una vasta serie di workshop creativi, nel corso delle varie mobilità, gli studenti italiani hanno agito da tutor anche nei confronti degli studenti partner europei, tutti appartenenti a scuole speciali, migliorando considerevolmente le relazioni tra pari, sia all’interno della scuola italiana che nelle scuole partner. Tutti i risultati sono visibili sul sito del progetto

Le scuole attribuiscono grande importanza all’identificazione precoce di bisogni educativi speciali, in modo da aiutare studenti e giovani il più rapidamente possibile. Tuttavia le leggi che sottendono all’organizzazione interna di ciascun Stato portano a una strutturazione dell’insegnamento completamente differente.  Difatti, diversamente dalle scuole delle partner Germania, Galles e Spagna, i cui studenti presentano tutti problematiche neuro-cognitive serie, l’Istituto italiano, ha faticato a distinguere e promuovere il sistema adottato dal proprio Dipartimento di Inclusione che si occupa di una categoria più vasta di soggetti che vanno dagli studenti con disabilità a quelli con bisogni educativi speciali, ai dsa, ad alunni a rischio di dispersione scolastica,  fino ad allargare il campo d’azione a migranti, ad allievi bullizzati ecc.. e si pone come traguardo, alla completa integrazione degli stessi.

Il continuo confronto con sistemi chiusi ha portato a delle collaborazioni fattive e delle considerazioni costruttive tra e da entrambi sistemi. In particolare la scuola italiana ha riconosciuto l’esistenza di strutture e personale altamente qualificato nei paesi partner con la conseguente adozione di strategie più mirate e con l’acquisto di dispositivi migliori all’interno del campo della tecnologia assistiva, mentre le altre scuole partner hanno assunto una certa consapevolezza della necessità di una maggiore apertura nei confronti del mondo esterno, testimoniata dal successo dei vari workshop supportati dal modello peer to peer degli studenti italiani.

Avere la possibilità di condividere quanto realizzato, con l’Unità Operativa Dipartimentale di Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza e l’Università della Calabria, servizio studenti con disabilità, DSA e BES, si configura come un’opportunità valida per analizzare le prospettive future per le categorie degli alunni svantaggiati, sviluppare un ascolto attivo, altresì già istituzionalizzato, nell’Istituto Malafarina con la creazione di uno Sportello Psicologico d’Ascolto.

 

Savina Moniaci, ITT G Malafarina di Soverato